Tra le tante novità nel settore del legno abbiamo trovato questa importante notizia relativa al futuro delle batterie: davvero sarà possibile ricavare gli anodi dal legno?
Certo sarebbe un’importante innovazione per rendere il nostro futuro più sostenibile, perché il materiale da cui si possono ricavare questi anodi deriva soprattutto dal legno scartato. Vediamo insieme qualche informazione in più.
Un nuovo materiale derivato da trucioli e segatura per ridurre le emissioni di CO2.
L’industria delle batterie sta cercando soluzioni innovative per affrontare la crescente domanda di grafite, fondamentale per la produzione degli attuali anodi.
Un interessante sviluppo arriva dal gigante finno-svedese Stora Enso, un’impresa che produce pasta di cellulosa e carta a livello mondiale, in collaborazione con il produttore di batterie Northvolt e l’azienda CarbonScape, specializzata nella riduzione delle emissioni di CO2 legate alla produzione di anodi.
Queste realtà imprenditoriali hanno unito le forze per sviluppare ‘biografite’, un nuovo materiale ottenuto da sottoprodotti della silvicultura e della lavorazione del legno, come trucioli, segatura e altri scarti.
Il potenziale rivoluzionario della lignina per le nuove batterie.
La lignina, un sottoprodotto derivante dalla produzione di fibra di cellulosa, si configura come una risorsa rinnovabile e tracciabile, e rappresenta lo scarto del processo di lavorazione del legno.
La lignina, presente negli alberi per circa il 30%, è composta principalmente da carbonio. Questo elemento risulta essere un materiale ideale per la realizzazione dell’anodo, componente vitale nelle batterie. Contrariamente alle tradizionali batterie agli ioni di litio che impiegano grafite, la lignina funziona in modo simile, ancorando le fibre di cellulosa insieme.
Ma utilizzare la lignina fa bene al pianeta e al nostro sviluppo tecnologico?
Stora Enso ha identificato cinque vantaggi chiave di questa energia rinnovabile basata sulla lignina. Tra questi spiccano:
- la scalabilità (la disponibilità di risorse è davvero ampia),
- la sostenibilità attraverso la certificazione delle foreste europee da cui viene procurato il materiale,
- la rinnovabilità che elimina la dipendenza dalla produzione cinese di batterie,
- la ricarica più veloce
- e le migliori prestazioni a temperature più basse, aprendo nuove prospettive per il settore dei veicoli elettrici.
L’Italia e la ricerca sull’utilizzo della lignina nelle batterie.
Nel 2022 un gruppo di ricerca italiano, guidato dal Politecnico di Milano, ha pubblicato un documento rivoluzionario sull’utilizzo della lignina negli elettroliti delle batterie. Questo componente, posto tra il catodo e l’anodo, svolge un ruolo cruciale nel facilitare il flusso degli ioni elettrochimici, prevenendo allo stesso tempo il rimbalzo degli elettroni e contribuendo così a migliorare le prestazioni complessive delle batterie.
Sarà l’era della biografite?
Questo materiale bio rappresenta un’alternativa sostenibile sia alla grafite naturale estratta direttamente sia alla grafite sintetica, che deriva dalla lavorazione di idrocarburi.
Dopo sette anni di ricerca CarbonScape ha messo a punto un efficiente metodo di produzione di biografite attualmente coperto da brevetto.
La biografite consentirebbe un risparmio di 30 tonnellate di CO2 per ogni tonnellata di materiale rispetto alla grafite sintetica o estratta.
Poiché la grafite costituisce circa il 30% di una batteria, l’adozione della biografite potrebbe ridurre significativamente le emissioni complessive prodotte nel settore.
Si stima che la riduzione potenziale di CO2 dispersa nell’atmosfera possa arrivare a quasi 90 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030.